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Giovedì 26 Maggio 2016
Etichettatura, ADOC lancia la petizione per l'obbligo di inserire la bandiera del Paese d'origine degli alimenti

L’Adoc ha lanciato, su Change.org, la petizionepopolare per promuovere l’obbligo di inserire, sull’etichetta di tutti gli alimenti, la bandiera del Paese d’origine dei principali ingredienti utilizzati nella composizione del prodotto. “I consumatori italiani ed europei vogliono conoscere l’origine dei prodotti alimentari che acquista, soprattutto del Paese di provenienza degli ingredienti utilizzati – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – ad oggi la maggioranza dei consumatori è disorientata se non ingannata dalla dicitura del “Paese di origine”, che si riferisce al luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione e non, come spesso erroneamente si ritiene, al posto in cui l’alimento è stato prodotto, coltivato o cresciuto. I consumatori si lamentano di non riuscire a leggere ed interpretare correttamente tutte le informazioni che vengono loro fornite dall’etichetta, generando come conseguenza confusione, fraintendimento ed incertezza, che a loro volta provocano scetticismo e sfiducia nel cibo acquistato. Per questo chiedono che l’indicazione dell’origine di provenienza sia ben visibile, e chiaramente leggibile, in modo da far capire dove il prodotto sia stato raccolto o cresciuto. Pertanto, come Associazione rappresentante dei diritti e degli interessi dei consumatori, abbiamo lanciato questa petizione per invitare gli organismi e le Istituzioni competenti a prevedere l’obbligo di stampare sulle etichette di tutti gli alimenti una semplice e chiara bandiera del Paese d’origine, che sarebbe non solo di facile esecuzione, ma anche di facile ed immediata comprensione. E’ necessario che i consumatori abbiano da subito la consapevolezza del luogo di origine del prodotto che intendono acquistare. L’utilizzo di pittogrammi come la bandiera dello Stato d’origine aumenterebbe il livello di trasparenza e sicurezza, garantendo l’acquirente sull’origine territoriale del prodotto. Una documentazione certa ed immediata, dunque, per soddisfare alle varie richieste conoscitive in modo rapido e per incentivare nel contempo comportamenti virtuosi, disincentivando quelli inappropriati, di alcuni produttori. Tale iniziativa costituirebbe un ausilio importante anche per la sanità pubblica, servirebbe ai singoli consumatori per scegliere un alimento rispetto a un altro anche in considerazione del Paese o della Regione dove è stato prodotto, premierebbe chi fa informazione correttamente, favorirebbe l’economia e l’occupazione locali, esalterebbe il valore del lavoro. E al fine di evitare truffe, contraffazioni e usi illeciti dell’icona, fenomeno purtroppo in espansione oltre oceano, l’icona stessa deve adottare gli identici standard di sicurezza, in particolare riguardanti la filigrana, attualmente in uso sulle banconote, in modo da evidenziare, ad un rapido controllo, che si tratti di un’apposizione in regola con le normative nazionali ed europee e non di un falso.”

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